MARIA SS. SCALA DEL PARADISO

 

Quadro Madonna della Scala

Il Nodo d’Amore, col prossimo pellegrinaggio al Santuario di  Maria SS. Scala del Paradiso in Noto (SR) (26 ottobre 2014), chiede la protezione della Madonna e la elegge sua patrocinante con questo titolo di Scala del Paradiso.

Pensiamo al lavoro tipico del nostro Gruppo, che per essere artigianale e artistico favorisce il silenzio e la contemplazione e diventa scala per salire a Dio.

Scala contemplativa è anche il Santuario stesso e il luogo in cui sorge, come anche la sua storia tutta intessuta di prodigi e di presenze di persone sante.

SANTUARIO MARIA SS. SCALA DEL PARADISO

“IL SANTUARIO DELLA FORESTA”

Così anticamente veniva denominato questo Santuario, immerso com’è in un luogo deserto dove altro non si vede che rocce e vegetazione: spontanea e intricata.

Tutto un eremo a cielo aperto, questa distesa, senza presenze se non quella visibile, all’occhio dell’anima, della Madonna. Sola, ad attraversare questo deserto e questo silenzio, è Maria. Colei che fa della contemplazione stupita di questa suggestiva valle una Scala per arrivare al pensiero di Dio.

La bellezza di questi luoghi solitari è una Scala che l’anima spontaneamente è portata a salire. Si discende verso il complesso del Santuario, ma per risalire, lungo la Scala di questo luogo sacro e di questa natura, verso il Creatore.

Come un’eco a questi miei pensieri, sono i versi di Mariannina Coffa, poetessa netina, dedicati al Santuario:

“… e la valle solitaria

trova in Lei dolcezza e amor.

… solitaria in valle bruna,

al riflesso della luna,

tra le rupi incolte e squallide

quasi a guida del viator,

si giacea la mesta Vergine,

la gran Donna dell’amor”

 

LA STORIA

La storia del Santuario poggia sulla tradizione. Si tramanda che il prodigioso quadro dipinto nella roccia e posto dietro l’altare, sia stato opera di un angelo, il quale abbia esaudito il desiderio di un pastorello del luogo che chiedeva di vedere raffigurata l’immagine della Madonna avuta in visione.

Seguono le vicende storiche della sacra effige, prima per tanti secoli legata alla roccia e oggetto di venerazione dentro un piccolo oratorio, in seguito ritagliata e trasportata nell’attuale chiesa posta nella superiore altura.

Tante le situazioni di luce e di ombra e i prodigi che hanno segnato questo luogo sacro. Nell’800, in seguito all’arrivo dei musulmani in Sicilia, l’affresco viene coperto per proteggerlo dall’iconoclastia degli invasori. Rimane occultato e dimenticato fino al 1498, quando grazie a due avvenimenti prodigiosi viene riscoperto, arricchito di un oratorio e così riprende ad essere meta di visite devote. Il sisma disastroso del 1693 che distrusse la vicina Noto, non risparmiò il piccolo Santuario e il prezioso dipinto mariano rimase nuovamente scoperto ed esposto alle intemperie per altri diciannove anni. Nel 1712 i Ven. Girolamo Terzo insieme ad altri eremiti decisero il taglio della roccia su cui era dipinta l’immagine e il trasporto del quadro nella nuova sede. Anche qui non sono mancati momenti di grande risveglio spirituale alternati ad altri di oscuramento. Si pensi, ad esempio, nella fine del 1800, alle leggi sulla soppressione, col conseguente incameramento dei beni appartenuti ad Ordini e Congregazioni religiose, che costrinse i frati del convento della Scala a lasciare quel luogo. Ma la Provvidenza vigilava su questo progetto mariano e tutto ritornò all’antica destinazione religiosa, grazie ad uno dei frati, il quale con l’aiuto dei suoi familiari ricomprò dal demanio il convento confiscato e lo restituì alla Chiesa.

Santuario m.scala in bianco e neroAttualmente il Santuario è animato dalle suore della Comunità delle Beatitudini che abitano nell’attiguo convento e danno ospitalità per ritiri spirituali

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Dopo la S. Messa Rosanna Garofalo parla ai pellegrini del Nodo d’Amore (da Santa Croce Camerina, Comiso, Ragusa, Modica, Palazzolo Acreide, Rosolini, Noto) della storia e della spiritualità del Santuario.

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