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“LO SFILATO, LUOGO DI PENSIERO”

 

(PARTI DEL VOLUME)

(INFO: 340 4708566)

In copertina: “Su uno spuntone di roccia della greca Palazzolo Acreide, a due passi dal suo Teatro di pietra, meandri e rosoni a Sfilato ‘500. Lo scatto è di Salvo Alibrio e coglie, in una tersa giornata di questo gennaio, la sponsalità fra sole e ombra, tela e dura terra. Come sponsale è la tecnica dello Sfilato.”

Impaginazione e stampa: tipografiaelledue.com – Finito di stampare: Aprile 2017

Dedica: ” Ricordando la nonna Turidda e le sue figlie, la zia Antonietta e la mia mamma. Tutte ricamatrici. E mio papà, che parlava con gli ulivi.”

 

PRESENTAZIONE

BRANI: ” … Lo Sfilato, come sostiene mia madre nelle pagine che mi pregio di presentare, è per eccellenza frutto del pensiero greco: è un lavoro di scultura, di perenne discernimento, di scarto tra un pieno e un vuoto, alternanze che permettono alla luce di costruire sulla tela la sua storia; è il tentativo di risolvere sulla stoffa le contraddizioni che la realtà porta con sé, le stesse nelle quali si imbattevano i primi pensatori e che cercarono di risolvere nelle loro dissertazioni filosofiche. Da privilegiata testimone di tale arte, ho avuto la possibilità, fin da piccola, di spiare quel flusso vitale che alimentava il lavoro di mia madre, la viscerale passione istintuale e creativa, ma anche la ponderata riflessione che guidava il suo affaccendarsi tra fili, gomitoli, aghi e pile di telai accatastati ad ogni angolo di casa. Forse non esiste un ricordo dei momenti che abbiamo trascorso insime, nel quale non compaiono le sue mani, forti e venose ma straordinariamente eleganti e leggere, pronte come artigli d’aquila ad afferrare i fili della tela con estrema precisione e attenta delicatezza … ” (Candida)

INTRODUZIONE

BRANI: ” E se si rischiasse – mi sono detta – in questa fase di “interregno” dell’artigianato, come anche di tutta la grecità che per ventisette secoli ha intessuto e sostanziato la nostra vasta terra iblea, se si rischiasse che questo vuoto fermi il perpetuarsi dello Sfilato? Per questo la fatica di queste pagine, da tre lunghi anni, lunghi come secoli. Pagine che fin dall’inizio destinavo alle intelligenze del futuro, per dovere categorico verso di loro. Per onestà di coscienza. Senso della storia. Non me ne facciano una colpa, i miei contemporanei, se più che ad una destinazione immediata ho pensato a quella futrura. Perché certa che anche le intelligenze di oggi, come me si proiettano verso il domani, con la solida speranza che non finirà, il pensiero, e col pensiero la creazione, la creazione di cose belle. Perciò consegno a voi, menti pensatrici di domani e di oggi, questo lavoro, che è insieme un manuale delle tecniche dello Sfilato ibleo e un discorso intorno a questo Patrimonio. Forse un poema, poiché nato da una passione per questo ricamo iniziata nel grembo della mia famiglia e in quello degli Iblei…”

PARTE PRIMA

“QUELLA ZONA CHE PLATONE AMO’ E DOVE FAR FILOSOFIA E’ ALTRETTANTO NATURALE CHE RESPIRARE’

BRANI: “Parla, il filosofo Carmelo Ottaviano, nello stralcio tratto dalla dedica del suo Manuale di storia della filosofia – di cui sopra -, della sua terra iblea, che per essere luogo di pensiero amato da Platone è per questo terra di pitagorico-platonici dualismi e di contraddizioni … Con i riferimenti alla concezione dualistica di Platone, filosofo in vita anch’esso come Ottaviano, familiare in questa Sicilia Sud-orientale, iniziamo e diamo corpo a questo discorso sullo Sfilato della terra iblea, tecnica dal chiaro fondamento “dualistico “. In una retinatura che accerchia un motivo ornamentale, il quale da essa ora prende forma e su di essa riverbera la sua luce, sta tutta la tecnica dello Sfilato ‘500, tra quelle che compongono lo Sfilato, il ‘400, il ‘500 e il ‘700, la più rappresentativa del ricamo ibleo. Un vuoto, che è la retinatura prodotta dalla sfilatura, e un pieno, dato dalla tela risparmiata alla sfilatura stessa. Un zona d’ombra e una di luce. Un dualismo, quello di questa tecnica, nato, come crediamo, dal dualistico pensare ibleo…”

PARTE SECONDA

LUCE ED OMBRA

LA SFILATURA, UNA TELA DA SCOLPIRE

 

 

BRANI: ” … La sfilatura è la prima operazione e quella fondamentale, perché determina le successive. Per questo dà il nome a questa tipologia di ricamo. Essa consiste nel taglio di fascetti di fili sia dell’ordito sia della trama, alternato al risparmio dei fascetti adiacenti. E’ un’operazione che richiede prudenza ( perché “con le forbici non si scherza”, avvertono le sfilatrici di professione)…”

TECNICA 

Materiale occorrente … Posizione delle mani … Progettazione del disegno

SFILATURA DEL ‘500 “ALL’INVERSO”

QUADRATURA DEL BUCO

TAGLIO DEI FASCETTI

I ” PASSO PASSO” DELLA SFILATURA

ERRORI E RECUPERI

SFILATO ‘500

BRANI: … “Riguardo alla tecnica ‘500, diciamo che si tratta della modalità vera e propria dello Sfilato, quella classica, con cui troviamo ricamati i capi più antichi e più diffusi …”

TECNICA

Materiale occorrente … Posizione delle mani…

IL PUNTO “RETE”

BRANI: “I fascetti prodotti dalla sfilatura saranno rinforzati da tre avvolgimenti di filo da ricamo molto ritorto (due se il buco è piccolo, quattro se è molto grosso), procedendo obliquamente – nel gergo ibleo, “a scala” – e alternando …”

I “PASSO PASSO” DEL PUNTO “RETE”

 

IL PUNTO CORDONCINO (Nella zona iblea: il “bordino”)

I “PASSO PASSO” DEL PUNTO CORDONCINO

SFILATO ‘700

BRANI: … “Se per la denominazione ‘400 e ‘500 dovremmo chiedere aiuto solo agli storici dell’arte … senza poter attingere alla viva memoria, per il ‘700 posso offrire la mia testimonianza. Ricordo che negli anni ’70, quando a Ragusa si producevano capi a Sfilato ‘500 dai motivi ancora legati al gusto barocco …”

TECNICA

Materiale occorrente … Il punto “rete” … Il punto cordoncino … Il punto rammendo … Posizione delle mani …

I “PASSO PASSO” DELLO SFILATO “700

ILLUMINARE CON IL ‘700

” ‘700 NODO D’AMORE” (POLICROMO)

BRANI: … “Volendo riprodurre in un cuscino la piastrella sopra fotografata, nell’estate 2013 mi sono inventata una tecnica ‘700 che mi ha consentito di conservare la policromia del motivo e che, …”

 

TECNICA

SFILATO ‘400

BRANI: “Può essere definito ” Lo Sfilato in filigrana”, per la sua levità che ne fa quasi una trina. …”

 I “PASSO PASSO” DELLO SFILATO ‘400

IL PUNTO CHIARAMONTE (Lultimo nato degli Iblei)

Si tratta di un fiore a quattro petali, quasi posato sulla retinatura già ricamata, che possiamo considerare appartenente alla categoria dei “punti molle”. …”

TECNICA

Materiale occorrente … Posizione delle mani …

I “PASSO PASSO” DEL PUNTO CHIARAMONTE

PARTE TERZA

I SEDIMENTI NELLA MIA MEMORIA

BRANI: “Non c’è terra, come quella iblea, con Ragusa e tutti i comuni della sua provincia, dove lo sfilato sia conosciuto famiglia per famiglia e conservato nella canonicità delle sue tre tecniche: ‘400, ‘500 e ‘700. In particolare …”

UN PATRIMONIO ABUSATO

BRANI: “La motivazione predominante del compenso economico non ha risparmiato neanche la purezza austera del nostro ricamo ibleo …”

IN FUTURO, LO SFILATO?

BRANI: ” … E dello Sfilato, che ne sarà di questo patrimonio ibleo!… ”

NUOVE EPIFANIE

 

E PERCHE’ NON ANCHE LE COLLANE E GLI ORECCHINI?

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Dal fregio della barocca panchina in pietra pece poggiata alla parete sinistra della Cattedrale di Ragusa, l’idea di altre collane … (e orecchini). Non in pietra, naturalmente, ma, per divertirci, nei materiali “d’occasione” che troviamo nei nostri cassetti, nelle mercerie e nei negozi degli indiani e dei cinesi (con risultati però rigorisamante made in Italy).

Per le spiegazioni telefonare al 340 4708566

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SFILATO SICILIANO ‘500 NELLA SUA MODERNITA’

TEMPI DI ESSENZIALITA’ E DI MINIMALISMO

I tempi moderni ci hanno ridotto le ore da dedicare ai nostri hobby, alle nostre passioni. Vogliamo perciò poter conservare ugualmente i nostri spazi creando cose “minime”, cose semplici. Ecco degli esempi di Sfilati ‘500 che Rosanna Garofalo ha voluto regalarsi: per l’amore verso questo ricamo della sua terra siciliana e per il suo poco tempo. Sono creazioni che condivide con chi abbraccia gli ideali del Gruppo “Nodo d’Amore” Preghiera-Lavoro-Beneficenza, da lei fondato 17 anni fa (il giorno dell’Immacolata del 1998).

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Un tris decrescente di fiori a Sfilato ‘500 su lino Nuovo Ricamo dei Fr.lli Graziano. Perfetto il risultato poiché la sfilatura non ha seguito un precedente disegno sulla tela ma una progettazione su carta tecnica.

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Sequenza di fiori stilizzati, perfetti nella loro tecnica a Sfilato ‘500 dal disegno progettato su carta tecnica.

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Sequenza di fiori semplici, essenziali, facili da sfilare e da ricamare. E’ questo lo stile col quale Rosanna Garofalo si sta adeguando alle tendenze moderne. Un minimalismo, il suo, che conserva la classicità e insieme difende la canonicità dello Sfilato Siciliano, il quale “sfila” non seguendo precedenti tracce sulla tela ma “copiando” da progettazione su carta tecnica: il cosiddetto, nell’area iblea, sfilato “copiato”, o “a mano libera”.

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Una creazione tutta dedicata ai neonati. Da contornare con cordoncino  azzurro per i maschietti e rosa per le femminucce. Bianca sarà invece la rete e il cordoncino della sola linea esterna. Per il kit di questa copertina da cullino e del lenzuolino ad essa coordinato (tela di lino già sfilata e cotoni da ricamo) telefonare al 340 4708566. Si ricorda che ogni creazione e quindi la fornitura del kit ha come scopo la beneficenza: “NODO D’AMORE” PREGHIERA-LAVORO-BENEFICENZA)

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Tutta l’austerità dello Sfilato Siciliano ‘500 e insieme la bellezza della essenzialità del disegno.

 (Creazione coperta da Copyright. E’ vietata ogni forma di plagio.)

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Un quadro a Sfilato Siciliano ‘500 terminato di recente (aprile 2015). Il lino è 20 L bianco naturale della Ditta Sotema. Presto lo vedremo completo di una modernissima cornice bianca.

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PENDAGLI RUBACUORI

Per sfidare il tempo che, inesorabile, lascia noi donne moderne sempre “senza tempo”, ecco i pendagli con nappine. Hanno bisogno di poche ore  per essere ricamati, ma poi, appesi alle nostre chiavi e ai nostri pomelli, ci seguono nel nostro gironzolare da una stanza all’altra come  gradevoli compagnie.

Per le spiegazioni telefonare al 340 4708566

(Si informa che le creazioni sono protette da Copyright)

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nappina Dida nell'armadio

 

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Gruppo di Palazzolo Acreide: Giovanna e Graziella approvano l’idea dei pendagli con formelle all’uncinetto e a chiacchierino. In fondo il quadro “Le ortensie”, ma su uno sfondo azzurro provvisorio e non confacente per il colore.

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“NON SOLO” BAROCCO: QUADRI

LE ORTENSIE

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Anteprima di un quadro che nel Gruppo è stato molto atteso. E’ nuovo nei colori della tela di lino (Nuovo Ricamo dei Frat.lli Graziano) e del filo da ricamo: color corda e bordeaux. Di antico c’è il motivo, tratto da una vecchia rivista, ma rivisitato e “messo a nuovo”anche nelle tecniche del ricamo.

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Finalmente terminato e fresco di “indipendenza” dal telaio.

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Come una bella modella, merita diverse pose.

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Poiché questa creazione è coperta da Copyright si può usare la foto solo citando la provenienza e qualora si desiderasse il kit (tela di lino già sfilata, disegno sulla carta tecnica e cotone da ricamo) telefonare a 340 4708566. Ricordiamo che tutte le creazioni di questo blog hanno come scopo la beneficenza (“NODO D’AMORE” PREGHIERA-LAVORO-BENEFICENZA).

quadro quadrifogli

Un quadro a Sfilato Siciliano ‘500 terminato di recente (aprile 2015). Il lino è 20 L bianco naturale della Ditta Sotema. Presto lo vedremo completo di una modernissima cornice bianca.

20151019_072535Creazione e cornice ultra moderne

20151229_103148Una tela da incorniciare, dono per l’insegnante di greco di mia figlia Candida a Coimbra (Portogallo)

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Due tele per due quadri da regalare alle gemelline Flavia e Aurora

“NON SOLO” BAROCCO 1

 CORSI, VIA!

Con l’autunno riprendono i corsi nelle varie sedi del “Nodo d’Amore” (vedi la pagina “Notizie sul Nodo d’Amore”). Proponiamo per questo anno sociale 2013-14 anche questi motivi, facili da sfilare e da ricamare a ‘500. E soprattutto attuali, perché ampi e puliti: essenziali, minimali.

Il seguente motivo, ancora solo sfilato, è pronto per essere ricamato a ‘500

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     Qui al ‘500 è stato aggiunto il ‘400: una combinazione che è risultata d’effetto

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Ancora ‘500 e ‘400 insieme, qui ricamate al completo. Sta in queste due tecniche l’essenza dello Sfilato Siciliano ibleo.

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Ed ora con la tecnica ‘500, quella che maggiormente caratterizza lo Sfilato Siciliano, entriamo… anche nel “CUORE” di questa arte. Senza dimenticare il ‘400, compagno raffinato, etereo, filigrana dello Sfilato Siciliano, che nel secondo lavoro  ritroveremo nel cuore più piccolo.

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DA UNA  VECCHIA RIVISTA SOLO IL MOTIVO CENTRALE

Abbiamo tirato fuori questo cuscino ricamato qualche anno fa, ma non dimenticato, e lo proponiamo nei nuovi corsi, dandogli visibilità anche attraverso questo blog.

DSC_1179DSC_1184DSC_1185Il motivo centrale è ricamato a Sfilato Siciliano ‘700 con raggi a punto reale. Contornano le sfilature, con angoli a reticello. Il cotone da ricamo è il Ritorto Fiorentino n°12 e n°8.

CUSCINO ALLA FRANCESE

Ecco la nuova proposta per i corsi: un cuscino “alla francese”, delicato e originale nel motivo del suo ricamo. E’ una mia recente creazione, che  attribuisco all’intervento della Madonna: tanto è armoniosa la composizione del decoro!

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Ancora Sfilato Siciliano ‘700, accompagnato da fiorellini a p. Chiaramonte

BUON LAVORO, PAOLA!

Auguriamo a Paola tanta pazienza! E proprio tanta ce ne vuole per ricamare la sua corsia lunga tre metri! Lei vorrebbe terminarla per il prossimo Natale 2013, ma, si consola, “mi va bene anche a Pasqua”.

foto casa Kaucana x turisti 170foto casa Kaucana x turisti 178Il ricamo è lo Sfilato Siciliano ‘700 e il motivo si ispira alla cornice di una finestra di Noto. Il lino è un bissone bordeaux di produzione fiorentina, il cotone da ricamo è il Ritorto Fiorentino n°12 per la rete ed il cordoncino e il n°8 per il punto rammendo.

Cara Paola, quando la corsia sarà terminata la fotograferemo poggiata sulla scalinata della Cattedrale di Noto, come faremo con quella di Rosa.

BUON LAVORO, GIOVANNA!

In questo mese di novembre, con i primi freddi, le nostre corsiste si “caricano” di progetti e quindi di lini da ricamare. Ecco un cuscino sfilato a ‘500 a cui verranno aggiunte parti a ‘400. Ricordiamo che prima di ricamare la rete verrà completato il ‘400 (perché il ‘400 autentico si ricama sui fili appena sfilati e non sulla rete già avvolta: quest’ultimo metodo, recentemente praticato, non è “DOC”), poi si procederà agli avvolgimenti della rete rimasta e quindi al cordoncino di contorno della stoffa.

foto casa Kaucana x turisti 179Al centro dei petali e tra un petalo e l’altro si posizioneranno in armonia dei motivi a ‘400. 

foto casa Kaucana x turisti 182La nostra scuola, quanto allo Sfilato ‘500 in positivo (esiste la tecnica in negativo, molto facile), predilige quei motivi essenziali che sono semplici da sfilare. Ricordiamo che i motivi complessi richiedono l’alta professionalità propria delle sfilatrici “di mestiere”, che praticano questa attività da tanti anni e, onde acquisire precisione e sveltezza, solamente questa.

I MASCHERONI

ORRIDO E AFFASCINANTE BAROCCO

“…quest’aria di abbandono e di delicato sussiego, che si sente alitare negli androni delle case signorili, non meno che lungo i muri dei pianterreni poveri, e immalinconire le maschere delle cariatidi” (Gesualdo Bufalino)

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campo lungo mascheronidue mascheroni

mascherone laterale

La maschera consente di farla finita con la soggezione al vero, e di evadere invece in una dimensione di fantasia… d’accordo (le maschere) nel recitare la commedia ai danni dei “normali”, dei filistei prigionieri del senso della misura, negati ad ogni fecondo eccesso” (Renato Barilli)

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Mascheroni al Corso Vittorio Veneto (Noto-SR)

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Mascherone a Palazzo Nicolaci (Noto-SR)

PRESTO SARANNO PUBBLICATI I MANUFATTI A RICAMO ISPIRATI AI MASCHERONI

SAN CARLO AL CORSO – NOTO (SR)

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Serie di fregi a formelle che accompagnano per un buon tratto la passeggiata lungo il Corso.

per cuscino nappine ceramica

Al fascio inanellato di acanto e volute è ispirato questo cuscino, che ora posa lontano da Noto, ma in luoghi ugualmente barocchi, che hanno conosciuto anch’essi il Gagliardi e le eccellenti maestranze della pietra del ‘700 siciliano. Su un divano in pietra asfaltica, che fiancheggia la cattedrale di Ragusa, esso testimonia l’eternità dell’arte. E’ lì con la sua austera bellezza a voler sfidare i secoli e i cataclismi. Regge anche il sole cocente e di esso si illumina. Materia inerte, il suo lino, dà il refrigerio di un po’ d’ombra anche alla dura pietra.

campo lungo S.Carlo

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ok, da pubblicare

part. nappina da pubblicare

Il ricamo è lo Sfilato Siciliano ‘700. La nappina ha la fuseruola in ceramica dipinta a mano che ci riporta alla Sicilia  di un tempo. Il lino è 20L Sotema écru, dal colore mielato del calcare barocco.

E’ DISPONIBILE IL DISEGNO SU CARTA QUADRETTATA. IL COMPENSO, SECONDO GLI SCOPI DEL “NODO D’AMORE“, SARA’ DESTINATO ALLE SITUAZIONI DI POVERTA’

PALAZZO RAU LA FERLA – NOTO (SR)

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“Nei capitelli, e dovunque, domina la conchiglia e s’inerpica l’acanto”                                                                                           (O. Spadola)

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Manufatto (ancora incompleto) che interpreta a Sfilato Siciliano ‘700 un fregio del palazzo Rau La Ferla di Noto. E’ esposto nel netino palazzo Nicolaci in occasione dell’Infiorata 2013 ed ha accanto, come didascalie, la foto del fregio che raffigura una conchiglia su due foglie di acanto, inoltre alcune foglie d’acanto appena raccolte, e i seguenti testi:

CONCHIGLIA: Attributo di Venere, nata dal mare, e quindi chiarissimo simbolo della fecondità. La conchiglia, rappresentata dalla parte interna, fu usatissima nelle decorazioni barocche.

ACANTO: Foglia elegante che per la naturale grazia e la mirabile leggiadria decorativa è considerata il simbolo del culto per le arti belle.

CONCHIGLIA e ACANTO del fregio che si adagia a dare finitura ai balconi del Palazzo Rau La Ferla, sono gli ispiratori dei ricami a Sfilato Siciliano applicati a queste borse. L’ambientazione è ancora fedele al barocco. Sono poste infatti sul divano in pietra asfaltica che al centro di altri due più piccoli fiancheggia la parete destra della Cattedrale di Ragusa.

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Una tela di lino  con ricamo barocco e il suo telaio, sono degni di un borsone porta-lavoro in broccato e con applicazione di merletto a Sfilato Siciliano ‘700.

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borsone part.ricamo

L’inserto proviene da un rettangolo di lino azzurro 20L Sotema, sfilato, rifinito a cordoncino con tre avvolgimenti, e per il decoro riempita la rete a ‘700.

CONCHIGLIA ed ACANTO del fregio posto a finitura dei balconi del Palazzo Rau La Ferla, si ritrovano ricamati nell’inserto che impreziosisce questa già preziosa borsa in broccato di pura seta di Como, confezionata da Anna Maria, la mani d’oro del Gruppo.

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borsa sospesa ok

manici e nappine

solo i manici

nappine part.

primissimo piano borsa setaL’inserto proviene da un rettangolo di lino écru 20L Sotema, sfilato, rifinito a cordoncino con tre avvolgimenti, e per il decoro riempita la rete a ‘700.

SONO DISPONIBILI I DISEGNI SU CARTA QUADRETTATA. IL COMPENSO, SECONDO GLI SCOPI DEL “NODO D’AMORE“, SARA’ DESTINATO ALLE SITUAZIONI DI POVERTA’.

MONASTERO DEL SS. SALVATORE – NOTO (SR)

GRATE FIORITE E CORNICIONI

“Questo barocco siciliano è diverso da tutti gli altri e non si può confonderlo né con quello spagnolo né con quello chiamato coloniale. E’ solido nella struttura ma tutto ricamato, direi trapunto nelle finestre, nei balconi, nelle balaustre e le grate; ha capricci, fantasie, lirismi che si direbbero moreschi; ha romanticismi claustrali… Grate a ricamo…” (GUIDO PIOVENE)

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Un libero montaggio di reticolati del Settecento e (nella stessa via e a pochi metri) di raffinate cornici, interpretato a Sfilato Siciliano

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L’ambientazione è un divano in pietra pece appoggiato alla parete destra della Cattedrale di Ragusa. Una sede lontana dai luoghi ispiratori, ma vicina nello stile barocco.

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Grate e volute, come sintesi del Tardo Barocco del Val di Noto. E’ una commistione che è quasi identità. In questo oggetto d’arte c’è la memoria di infinite girandole presenti ovunque nella cultura del settecento, anche nel Gagliardi, e insieme quella di reticolati necessari a riempire i vuoti e a proteggere dai vuoti

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Riteniamo che è proprio del riempire  i grandi vuoti di rete con dei reticolati a punto rammendo, che derivi la denominazione di ‘700 ad una delle tre tecniche dello Sfilato Siciliano, che non è altro, appunto, che un p. rammendo. Si sconoscono le motivazioni che hanno dato il nome di ‘400 e ‘500 alle altre due tecniche; si tenta solo qualche ipotesi, peraltro non comprovata nella memoria della recente tradizione. Riguardo al ‘700, invece, è ancora viva nelle anziane ricamatrici dell’area ragusana questa soluzione: “C’è troppa rete vuota (si riferiscono ad un ricamo ‘500 con disegni barocchi): riempiamola di ‘700”. E attenuano quel vuoto con un reticolato obliquo a p. rammendo. Come quei reticolati di cui è piena l’arte figurativa e scultorea del Settecento. Dal ricamare reticolati dentro i vuoti del ‘500 dai temi barocchi e denominarli, giustamente, ‘700, si è passati senza accorgercene a dare questo nome a tutto il p. rammendo con cui si ricamano fiori, ramages, angeli e altro sulla rete a tutto campo dello Sfilato Siciliano.

In questo cuscino, per essere fedeli alle grate fiorite del monastero del SS. Salvatore, è stato aggiunto nell’incrocio un fiore a punto Chiaramonte, una tecnica “riportata alla luce” di recente da una anziana ricamatrice di Chiaramonte Gulfi (RG) (per questo il nuovo nome), che l’aveva appresa da giovane fra i tanti punti che fino alla prima metà del ‘900 sono stati una fioritura nel mondo del ricamo italiano. Secondo un testo datato 1910 sarebbe da denominare “punto molle”.

ESEMPI DI RETICOLATI (O RETINATI) DEL ‘700 SICILIANO

PALAZZO BERTINI – RAGUSA

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Il vuoto dentro la voluta è completato con un reticolato

CATTEDRALE SAN GIOVANNI – RAGUSA

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Qui il reticolato è in obliquo, come in obliquo dalle ricamatrici iblee viene eseguito sui vuoti dei disegni classici

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Il retinato in un piatto di ceramica di Caltagirone stile ‘700 (acanto, volute e retini)

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Lampade in ceramica di Caltagirone stile ‘700

E’ DISPONIBILE IL DISEGNO DEL CUSCINO SU CARTA QUADRETTATA. IL COMPENSO, SECONDO GLI SCOPI DEL “NODO D’AMORE“, SARA’ DESTINATO ALLE SITUAZIONI DI POVERTA’

Presto qui comparirà la foto della corsia da tavola che Rosa, una corsista di Noto, sta ricamando e che riporta a Sfilato Siciliano il disegno della finestra del complesso del Monastero SS. Salvatore di Noto. Il manufatto (m.3,20 x 50) avrà come ambientazione la scalinata della Cattedrale di Noto.